Nonostante la bella stagione sia già giunta al termine, in tanti preferiscono ancora praticare attività fisica all’aria aperta. A prescindere dall’obiettivo, la camminata veloce e il running sono due sport di resistenza raccomandati per prendersi cura di se stessi. Che tu sia un runner esperto o un neofita, sicuramente ti sarai chiesto quale fra le due attività sia migliore dal punto di vista dei risultati e quale sia più sicura e meno rischiosa per la salute.
Pur sembrando molto simili, queste due discipline sono completamente diverse fra loro, sia dal punto di vista metabolico, fisiologico, biomeccanico e muscolare, e per questi motivi la scelta dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, che da quello dello stato fisico e della salute in generale.
Correre o camminare, quale attività è più sicura?
Correre è un’attività con un rischio di infortuni piuttosto elevato; ogni volta che si appoggia il piede, dopo una piccolissima fase di volo in cui entrambi i piedi non toccano il suolo, il nostro corpo deve attutire il carico stressando in questo modo le articolazioni, i tendini, i muscoli e i legamenti. Proprio per questo motivo, tantissimi sono i runner che nel corso della loro pratica sportiva hanno avuto almeno un infortunio, più o meno grave, a carico dei muscoli degli arti inferiori.
Camminare, invece, è un esercizio che comporta una bassissima probabilità di infortuni: solo l’1% di chi cammina si infortuna. Questo a causa del minor impatto con il suolo che implica la camminata rispetto alla corsa: durante il running, infatti, la forza di reazione del terreno è pari a 2,5 volte il peso corporeo, mentre durante la camminata la forza di reazione si riduce a 1,2 volte.
Per dimagrire è meglio una camminata veloce o una corsa?
Se sia meglio camminare o correre per dimagrire, la maggior parte di noi risponderebbe senza pensarci un attimo che correre è il metodo migliore. Ci sono invece diverse ricerche che confrontano i benefici della corsa con quelli della camminata dandoci risposte molto diverse da quelle che ci aspetteremmo. Come già detto in precedenza ci sono molte differenze tra la camminata (footing), la corsa (running) e il jogging. Cosa diversifica queste tre attività? Per quanto riguarda il footing, lo schema motorio che si utilizza è quello che prevede una rullata completa del piede, si appoggia il tallone e si mantiene il contatto con il terreno finchè non si distacca la punta del piede. Per il jogging e il running invece si utilizza un altro schema motorio che prevede una fase di “volo” in cui entrambi i piedi rimangono, per qualche istante, distaccati dal terreno; si può parlare di jogging fino ad una velocità di circa 10 kilometri orari, oltrepassata questa soglia si parla di corsa.
Uno studio dell’università del Minnesota ha monitorato corridori e camminatori per ben 5 anni: è stato dimostrato che i runner si erano mantenuti più in forma dei footer mantenendo nel tempo massa corporea e girovita migliori rispetto agli altri. Questo per i ricercatori accade non perché la corsa faccia, a parità di tempo, bruciare più calorie, ma per l’effetto che questa ha sul senso di fame. A quanto pare infatti, chi corre assume meno cibo, circa 200 kcal in meno, di chi cammina. Chi pratica jogging infatti, ha nel sangue livelli più alti di peptide, un ormone in grado di aumentare il senso di sazietà, inoltre chi corre presenta nel sangue livelli di adrenalina maggiori, un ormone che oltre alle sue funzioni stimolanti riduce il desiderio di cibo.
Come prevenire gli inestetismi con l’allenamento e l’alimentazione
Una delle problematiche più comuni che si cerca di prevenire e combattere è senza ombra di dubbio la cellulite. La cellulite è una condizione molto comune tra le donne, caratterizzata da accumuli di tessuto adiposo localizzati soprattutto a livello di cosce, fianchi e glutei. Il termine “accumulo di tessuto adiposo” non è così corretto o per lo meno è riduttivo, perché in realtà la cellulite è il risultato di una serie di problematiche ed alterazioni che coinvolgono anche ormoni, sistema circolatorio e linfatico e tessuto connettivo. Le oscillazioni ormonali, fisiologiche nella donna, possono portare ad un ristagno di liquidi nei tessuti, che non riescono ad essere efficacemente drenati dal sistema linfatico. L’accumulo di liquidi e tossine può portare ad un’infiammazione del tessuto sottocutaneo, che a sua volta causa delle alterazioni negli adipociti presenti nel pannicolo adiposo sottocutaneo, insieme ad un ispessimento del tessuto connettivo.
La corsa è un’attività fisica a più alta intensità rispetto alla camminata, e questo fa sì che con la corsa si brucino più calorie per unità di tempo. Nel caso della cellulite, però, la corsa può essere persino controproducente. L’obiettivo non è infatti tanto quello di bruciare energia, quanto quello di stimolare la circolazione e favorire il drenaggio linfatico. La corsa, proprio perché a più alta intensità, sollecita di più le articolazioni e causa una maggiore produzione di acido lattico e radicali liberi, i quali hanno un effetto negativo sia sulla circolazione che sull’infiammazione dei tessuti. Gli impatti ripetuti contro il terreno possono portare inoltre a lacerazioni, sia pur piccolissime, nelle membrane delle cellule adipose che quindi riversano i trigliceridi nell’ambiente circostante, favorendo la formazione della “buccia d’arancia” come descritto in precedenza.
La camminata a passo veloce invece è un esercizio a intensità più bassa, ma allo stesso tempo a più basso impatto per tessuti e articolazioni. Anche l’impatto con il terreno è molto meno traumatico che nella corsa. Essendo inoltre un’attività più leggera, l’organismo produce meno acido lattico e meno radicali liberi. Tutte queste caratteristiche fanno sì che la camminata a passo veloce sia più efficace della corsa nel contrastare la cellulite. La camminata stimola la circolazione e brucia i grassi, senza però sovraccaricare eccessivamente l’organismo provocando uno “stress” eccessivo che, al contrario, potrebbe favorire la formazione della cellulite.
Per ottenere dei risultati apprezzabili con la camminata sono però importanti la durata e la costanza. L’ideale sarebbe camminare a passo sostenuto per un tempo variabile da 30 a 40 minuti con una frequenza di tre o quattro volte alla settimana.
Per contrastare questo inestetismo è importante avere una corretta alimentazione. A tavola bisognerebbe limitare l’utilizzo del sale, in quanto, se assunto spesso e in grandi quantità, può favorire la comparsa della ritenzione idrica. Per lo stesso motivo, andrebbero evitati tutti i cibi che utilizzano il sale come conservante: affettati, salumi e cibi conservati o precotti. GranLatte Intero Candia è un alimento sano che può essere utilizzato per la realizzazione di ricette, merende e spuntini. Con il suo basso contenuto di sale, 0,1gr per 100ml di prodotto, può essere consumato anche nel post-allenamento, in un frappè con frutta di stagione oppure con un cucchiaio di cacao amaro, in modo da offrirci una merenda gustosa, sana e leggera. Inoltre GranLatte Intero Candia, insieme ad un’attività fisica regolare, contribuisce a rafforzare le nostre ossa, grazie al contenuto di calcio, contrastando la comparsa dell’osteoporosi.
2 Commenti
molto utile mi ha aiutato per fare questa ricerca di ginnastica
Grazie per l’aiuto
Ringrazio molto Matteo Zoffoli